Perché si diventa madri anaffettive e cosa comporta per i bambini
Lo sviluppo emotivo di un bambino è profondamente legato alla relazione che ha con le persone che lo circondano, prima fra tutte la mamma. La teoria dell’attaccamento ha ampiamente confermato il suo ruolo e quello determinante delle precoci relazioni affettive nella qualità dell’adattamento infantile e nello sviluppo della personalità. Cosa succede allora ai bambini che crescono con madri anaffettive?
Chi sono le madri anaffettive
Le madri anaffettive, semplicemente, non riescono a manifestare affetto. Essendo totalmente il contrario delle madri iperprotettive presentano alcune caratteristiche specifiche nel loro comportamento:
– Rifiutano le manifestazioni d’affetto: come abbracci, baci e coccole verso i figli. Questi vengono infatti percepiti come un ostacolo, e quindi un fastidio da allontanare;
– Sono assenti: cercano di delegare più possibile a figure sostitutive (nonni, babysitter etc.) per evitare di partecipare alla vita dei bambini. In questo modo le madri anaffettive scappano dall’incombenza del loro ruolo genitoriale;
– Sono abili manipolatrici: non comprendono il comportamento dei figli e si occupano principalmente di loro stesse, mettendo al primo posto i loro bisogni;
– Ricattano moralmente: abusano a livello psicologico dei figli facendo leva sui sensi di colpa con il chiaro messaggio sottostante “se non fai quello che dico mi farai stare male”;
– Abbandonano i propri figli dal punto di vista emotivo.
Le possibili cause
Ma come può una madre non amare i propri figli? In questi casi è più corretto parlare di un fallimento nell’amare. Purtroppo si diventa madri anaffettive per diverse possibili ragioni:
– Mancanza di autostima che porta ad avere un’immagine negativa di sé stessi, che ingiustamente viene estesa ai bambini; le persone che non amano ciò che sono non sono in grado di amare qualcun altro in modo sano e così l’insoddisfazione viene proiettata sugli altri, in particolar modo sui figli che sono “una loro estensione”;
– Immaturità psicologica che scatena un rifiuto delle responsabilità, alle rinunce e a tutto ciò che comporta essere genitore;
– Sviluppo di un attaccamento disfunzionale con le proprie figure genitoriali (ad esempio con una madre anaffettiva) che può comportare un’incapacità d’amare e una riproduzione di un modello appreso in precedenza, perché le risorse personali non bastano a spezzare questo circolo vizioso.
Le conseguenze sui figli di madri anaffettive
Il legame emotivo con i genitori è determinante per un sano sviluppo emotivo e cognitivo. I figli si legano ai genitori in un modo che determina il loro comportamento futuro da adulto, in particolare nelle relazioni interpersonali e nel modo di sperimentare le emozioni, di amare e essere riamato. Cosa succede a chi cresce con madri anaffettive?
Spesso i bambini che vivono questa esperienza negativa mettono in atto delle “strategie di coping” nel tentativo di tamponare la mancanza di sicurezza percepita, ad esempio, cercando costantemente attenzione e approvazione del genitore. Probabile anche che si sviluppi uno stile di attaccamento insicuro, con conseguente distacco verso la mamma.
Crescendo è facile che il bambino diventi un adulto con scarsa autostima e stima verso il prossimo, disturbi da sindrome dell’abbandono, incapacità di manifestare le emozioni, veri e propri problemi relazionali, con il rischio di diventare a sua volta un genitore anaffettivo.
Le conseguenze sono molto gravi a livello psicologico sia per le madri anaffettive che per i figli, quindi in tutti e due i casi è importante ammettere di avere un problema e chiedere aiuto ad una professionista come la dottoressa Caponigro, specialista in terapia familiare.